Un sondaggio di Bankitalia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate condotto su un campione di agenti immobiliari fa emergere una riduzione delle mancate vendite riconducibili alla difficoltà di ottenere un mutuo. Previsioni di miglioramento delle condizioni generali e dei prezzi nei prossimi due anni
È positivo il sentiment degli operatori del settore immobiliare nonostante le sfide poste dalle attuali condizioni di credito e l’aumento delle quotazioni delle case. Lo rileva il sondaggio periodico di Bankitalia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate relativo al terzo trimestre dell’anno condotto su un campione di agenti immobiliari, che fa emergere una riduzione delle mancate vendite riconducibili alla difficoltà di ottenere un mutuo.
Rimangono piuttosto positive le aspettative per i prossimi trimestri, mentre gli agenti immobiliari si mostrano fiduciosi sia per il mercato nazionale sia per quello locale, con previsioni di miglioramento delle condizioni generali e dei prezzi nei prossimi due anni.
Prezzi stabili e tempi di vendita ridotti
Nel dettaglio del sondaggio, su un campione di 1.458 agenzie immobiliari emerge che il 72,3% degli agenti ha rilevato una stabilità nei prezzi delle abitazioni durante il terzo trimestre del 2024. Solo il 12,4% degli operatori ha segnalato un incremento dei prezzi, mentre la quota di chi riporta una diminuzione è scesa dal 21,6% al 15,3%.
Nonostante la domanda di abitazioni si sia mantenuta relativamente debole, sono emersi segnali positivi che indicano una possibile ripresa. Il divario tra gli agenti che mostrano un aumento e coloro che al contrario rilevano una diminuzione delle compravendite si è ridotto di ben 18 punti percentuali.
Un dato particolarmente rilevante emerso dal sondaggio riguarda la diminuzione dello sconto medio applicato sul prezzo richiesto dai venditori, che ha toccato il livello più basso mai registrato dall’inizio delle rilevazioni: attualmente, lo sconto medio è pari al 7,8%, in calo rispetto all’8,5% del trimestre precedente. Questa tendenza riflette una crescente fiducia dei venditori nel mantenere le loro aspettative di prezzo. I tempi medi di vendita, invece, sono rimasti stabili a 5,7 mesi, leggermente sopra il minimo storico di 5,6 mesi registrato nel 2023. Questi tempi relativamente brevi suggeriscono un mercato in grado di assorbire l’offerta in maniera efficiente.
L’importanza del mercato delle abitazioni preesistenti
Il mercato immobiliare italiano continua a essere dominato dalle abitazioni preesistenti, che rappresentano l’83% delle transazioni intermediate, un dato pressoché invariato rispetto al trimestre precedente. La quota di agenzie che hanno venduto almeno un immobile è aumentata all’82,4%, rimanendo sui livelli medi post-pandemici. Questa preferenza per gli immobili già esistenti potrebbe essere legata ai costi generalmente più accessibili rispetto alle nuove costruzioni e alla maggiore disponibilità di abitazioni in aree centrali e ben collegate.
Locazioni in crescita: domanda in crescita e offerta limitata
Anche il mercato delle locazioni ha mostrato segnali di vivacità. La quota di agenti che hanno riportato un aumento dei canoni di locazione è salita al 51%. I canoni di locazione sono aumentati in modo più marcato nel centro Italia, dove la pressione sui prezzi è stata particolarmente alta. La riduzione dell’offerta di abitazioni da locare, associata alla preferenza dei proprietari per gli affitti brevi, ha contribuito a sostenere i canoni, mentre lo sconto medio sui canoni richiesti si è mantenuto vicino ai minimi storici, al 2,2%.
Meno difficoltà nell’accesso al credito
Un altro elemento chiave per comprendere la situazione attuale è il miglioramento delle condizioni di accesso al credito. La percentuale di acquisti finanziati da un mutuo è cresciuta al 63,7%, in aumento rispetto al trimestre precedente (61,5%) e rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (63,4%). Il rapporto medio tra l’ammontare del prestito e il valore dell’immobile è anch’esso leggermente aumentato, raggiungendo il 78%, rispetto al 77,1% del trimestre precedente e al 77,3% dello scorso anno. Inoltre, la quota di agenzie che hanno venduto almeno un immobile tramite mutuo è salita al 64%, evidenziando una crescente fiducia nel sistema bancario. Questo trend suggerisce che le banche stanno tornando a concedere finanziamenti con maggiore facilità, contribuendo così a sostenere il mercato delle compravendite e a migliorare la stabilità complessiva del settore immobiliare.
Un mercato in fase di riequilibrio
Il mercato immobiliare italiano sta attraversando una fase di riequilibrio, caratterizzata da segnali di stabilità e da un cauto ottimismo per il futuro. La riduzione degli sconti sui prezzi di vendita, i tempi di vendita contenuti e la ripresa della domanda rappresentano elementi positivi che fanno ben sperare per il proseguimento del 2024. Sebbene persistano alcune criticità, come la limitata offerta di immobili in locazione e le difficoltà di accesso al credito per alcune categorie di acquirenti, il quadro complessivo sembra indicare un mercato in graduale ripresa e con prospettive incoraggianti.
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