Negli ultimi cinque anni, le emissioni di sustainability-linked bonds hanno raggiunto i 279 miliardi di dollari, con l’Italia in prima posizione – una tendenza che evidenzia il crescente impegno della finanza nella transizione sostenibile delle imprese
Secondo un recente report della Climate Bonds Initiative, nel periodo 2018-2023 le emissioni di sustainability-linked bond hanno raggiunto globalmente i 279 miliardi di dollari, con l’Italia in cima alla classifica con 49,5 miliardi, seguita da Francia, Germania e Cina. Un segnale della crescente consapevolezza da parte della finanza del ruolo di catalizzatore che può ricoprire per accelerare la transizione delle nostre imprese.
Strumenti di finanza sostenibile
Tra gli strumenti a disposizione, i «prodotti sustainability-linked» (in particolare bond e loan) agiscono sul costo del denaro attraverso clausole di bonus/malus legate alle performance di sostenibilità delle aziende beneficiarie. Conservano, inoltre, una maggiore flessibilità rispetto a strumenti come i green bond, non prevedendo vincoli sull’impiego dei fondi e potendo quindi essere utilizzati per finanziare attività non necessariamente legate a finalità Esg. Se da un lato i sustainability-linked loan e bond incentivano le aziende a muovere passi concreti (a volte i primi) in ottica di sostenibilità, talvolta si assiste a un’eccessiva semplificazione nella definizione degli indicatori di valutazione delle performance sociali e ambientali, pur con il nobile obiettivo di allargare la platea di accesso o di rendere il prodotto più comprensibile per gli investitori.
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